| |
Fiordalisi nascosti
in covoni di messi, di masse
disgiunte in terra di noce.
Odori di fiori appassiti
non resistono al giorno sbiadito,
concorde rumore negato.
Marmi e marmorei profili scolpiti
per incensi sprecati al canto
di passeri avvinti
al cipresso che vive e
raccoglie l'essenza dei morti.
Una bimba s'accosta alla foto
bacia il ricordo sbalzato,
accende un lume di rosso,
posa il disegno d'un angelo
rapito alla mente che invoca
il ritorno dal sonno, un nome
gridato, una piccola mano
che incide l'astruso castigo.
|