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Siamo sacche isolate e protette,
ci muoviamo nel mondo reale
cancellato
a pensieri fluviali
e, di un giorno, frugali puntigli,
che ci autorizzano
a parcheggiare in doppia fila;
il labbro superiore
s'imperla di sudore
guardando il quadro preferito
ché la stessa finestra è quadro
al qua-d(r)ato
e qualcosa rimane in sospeso
nell'arte morbida e dura,
ovvi contrasti da mangiare
a cucchiaiate, ancora plasmon
alla figura incorniciata da tòcchi
e spanne di metrica incoerenza:
- dovresti andartene -
conto solo anelli di fumo.
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