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Ecco l'idioma confuso, l'opalescente luce rossa rosata, divaricata, smembrata da sensali radenti prosa codificata, snaturata in vessilli proiettati in orizzonti dove babele non regge fragile cartapesta per scale policrome e carma carismatico. Apri i cancelli alla memoria, dea che spopoli popoli al petrolio, che apri le gambe al maglio rinsecchito in plastica gaudente. Dov'è l'uomo, l'avanzo di natura? Si nasconde forse, in bunker di vermi, cromosonati a ics - ipsilon? Sancho, disarma la mano del chisciotte redento a mulini senza vento, esilialo in patria di principio dove l'avvoltoio muore affamato di carcasse.
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